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La poetessa Paola Cordeschi ci porta, attraverso la trilogia composta da "L'amore è crudele", "L'amore è musica" e "L'amore è silenzio", edita dalla casa editrice Pagine di Roma, attraverso un vero e proprio viaggio sentimentale. Paola dunque ci dispiega, attraverso i suoi versi, leggi, usi e costumi (come Laurence Sterne nel suo "A Sentimental Journey through France and Italy" del 1768, attraverso i paesi visitati) di quei luoghi ispezionati che sono il suo cuore e la sua anima. Scorrono impressioni, sottigliezze, umori, ricordi. L'"io" della viaggiatrice Paola è assoluto protagonista della scena. I libri finiscono per essere un diario e, insieme, un autoritratto. Quell'io, che già abbiamo conosciuto in "L'amore è crudele": Epicentro io / inespressa, insoluta, / in tensione (...), qui, in questa ultima silloge, "L'amore è silenzio", si definisce in modo netto, mettendo fin da subito i puntini sulle "i": si qualifica come "una" che ama... dice subito tutto, non vive adeguandosi, non invade la vita, ecc. Ma questo mettere le mani avanti in apertura di libro non deve essere inteso come un atto violento, di sfida, bensì di difesa, per paura di essere ferita. Perché? Perché Paola ama per prima, senza sosta, senza compromessi.